Benito Mussolini
Autore: A. Crudo (AGI)
Ambizione, volontà di emergere, di imporsi, di dominare, di distinguersi (intozz.i'', acuta, dritta, aste rette, ricci sogg.) facevano di lui un solitario poco comunicativo, nel sociale e nel privato, che procedeva concentrato sugli obbiettivi, però quando voleva sapeva conquistare e suggestionare un pubblico e soprattutto le donne, per il linguaggio passionale e ricco di sollecitazioni emotive (intozz. 1° e 2°, apert a capo, dis. met di calibro e incl, scatt, slanc).
Predicava la rivoluzione e la lotta di classe, tuttavia per affermarsi era disposto a cambiare idea secondo la convenienza e fu sua grande abilità saper giocare su più fronti sfruttando le debolezze altrui (ang. c, dinamica, scatt, slanc, oscura, dis. met). Con istintiva accortezza seppe così opportunamente inserirsi nel gioco politico e per conquistare il potere utilizzò senza scrupoli la violenza e lo squadrismo (aggressività di assalto). Così la rivoluzione divenne fascista e di lotta di classe non si parlò più.
Diventato dittatore fece di sé stesso un mito (solenne e complesso dei segni), si isolò sempre di più, non permetteva a nessuno di contraddirlo, di criticarlo o consigliarlo, allontanando chiunque potesse fargli ombra, favorendo in tal modo l'adulazione e la mediocrità (squilibrio per eccesso dei segni dominanti: intozz, dr., aste ang.). Non poteva permettere che venisse messa in discussione la solidità dell'immagine esteriore: forte, sicura, sana, infaticabile, ecc ..
In pratica recitò per tutta la vita la maschera di sé stesso accentuando il divario tra personalità profonda e costruita. Portava il peso di un enorme complesso di superiorità che costò tensione continua, un gran dispendio di energia e sofferenza fisica (soffriva molto di stomaco senza una malattia precisa) [lntozz, 2°, disomogeneità, spad, conf, oscura e dopo il 1939 press appesantita, ritmo rall, calo di tono e di fermezza]. Nei momenti critici il rischio dello smascheramento comportava probabile senso di disorientamento e di insicurezza decisionale che riusciva a recuperare (ass.-resist.) nel tempo con sempre più faticosa inconcludenza. Tale complessità problematica lo allontanava da una visione realistica alimentando fiducie illusorie che portarono al disastro lui stesso e la nazione.