L'espressione della volontà nella scrittura
Autore: Barbara Taglioni

La volontà consiste quindi nel fine o nei fini che lo spirito umano si propone di realizzare nella propria vita. E' una caratteristica che cammina di pari passo con la determinazione che se unita alla capacità di non farsi condizionare da altri può trasformarsi in assertività.
Scrive Keyserling nelle sue "meditazioni sudamericane" che, se il primitivo non è spinto dal desiderio, si astiene dall'azione e che l'immaginazione, che genera poi l'iniziativa, deve essere ridestata poichè normalmente giace in uno stato di passività.
La volontà nei sogni è quasi sempre simbolicamente rappresentata da armi e arnesi ed è interessante costatare come, anche nella scrittura, essa si esprima spesso in tratti orizzontali a clava o appuntiti simili ad armi. La volontà presuppone sempre un atto cosciente: è la libido diretta verso un fine.
Esistono caratteristiche grafologiche ben precise che esprimono la volontà. Elenchiamo le principali.
Il temperamento che caratterizza questi soggetti è il BILIOSO che si traduce in una grafia ferma, risoluta, mai ambivalente, legata, spesso nutrita, da angolosa a semi-angolosa, con trattini delle “t” lanciati o cruciformi, con accenti e virgole marcati, spesso con sottolineature. Lo spazio sarà ben gestito e la direzione del rigo spesso sarà ascendente, regolare fino alla rigidità. Da verticale a inclinata, affermata nella firma con sopraelevazioni, ricombinazioni, elementi fallici, aste e allunghi a bastone. Vediamo anche alcuni esempi legati a personaggi famosi tra loro molto differenti ma con lo stesso “carattere”.